martedì 29 settembre 2009

Nuova vita per il TGV Lima

Con il TGV che ormai da anni arriva fino a Milano, mi è venuta voglia di dare una rinfrescata (pardon, si dice revamping) al mio vecchio TGV Lima.
Qualcuno si domanderà: ma con tutti gli stupendi TGV (Sud-Est, Atalantique, Ligne du coeur, Thalys, Duplex) messi in commercio dalla Kato, perchè perdere tempo con un modello vecchio di 25 anni e con non pochi difetti? Beh, la scelta è tra spendere 250 Euro o 25. Non è stato difficile decidersi.
Il mio TGV Lima nella livrea arancione usato negli anni Ottanta sulla linea del sud est verso Lione e Marsiglia è composto dai 4 elementi della confezione di base (motrice di testa e di coda e 2 carrozze) più una carrozza bar.

Le cose da fare erano parecchie.
Una composizione tipica del TGV consta di 3 o 4 carrozze di prima, una carrozza bar e da 3 a 5 carrozze di seconda. Un po' troppo per il mio impianto, però volevo allungare il convoglio con almeno due carrozze intermedie, una di prima e una di seconda. Ogni tanto si trovano su e.bay a prezzi da rapina, per cui ho deciso di autocostruirmele in resina.
La motrice faceva già abbastanza fatica a trainare un convoglio di 3 carrozze, se queste diventano 5, bisogna anche metter mano alla motorizzazione.
Ed infine, la livrea deve diventare quella più moderna blu e argento dei treni che arrivano in Italia. Per essere corretti, le nuove motrici che arrivano a Milano sono diverse, devono tra l' altro passare dai 1.500 V c.c. francesi ai 3.000V c.c. italiani. Bisognerebbe per lo meno modificare la carenature del tetto, in modo che inizi già sopra i finestrini della cabina.

La foto qui sopra è di un TGV che si arrampica verso Modane. Per il momento ho deciso di non modificare le motrici, tanto il mio TGV continuerà probabilmente a circolare solo assieme ad altro materiale francese. Sul Brennero penso non ci sia mai arrivato.

Per realizzare le nuove carrozze, il problema era che non ne avevo una da copiare. La carrozza bar ha le giuste dimensioni ma i finestrini nei posti sbagliati. Le carrozze di testa hanno finestrini e porte al posto giusto, ma sono più lunghe e con la carenatura sul tetto. La soluzione è stata di fare tre matrici separate: una per riprodurre il tetto della carrozza bar, le altre due per la fiancata destra e sinistra della carrozza di testa. Una volta stampate in resina, basta poi togliere la parte che non serve delle fiancate e si hanno i pezzi per montare una carrozza. Le testate e il sottocassa con la carenatura sono riprodotti in plasticard.


Il passo successivo è stato produrre due carrelli con soffietto e l' accoppiamento per le carrozze. Su un carrello del ET30 tedesco della Lima che è abbastanza simile a quello del TGV ho montato un soffietto costruito in plasticard. All' interno del soffietto c' è un tondino Evergreen con due distanziali, su cui va ad agganciarsi il gancio sulla testata della carrozza. Il gancio è costruito con un sandwich di lamine di plasticard opportunamente sagomate. La parte difficile è piazzare il gancio sulla testata e i distanziali nel soffietto alla giusta altezza per l' allineamento delle carrozze.


La motrice è rimotorizzata con lo stesso motore Kato già usato ad esempio per le E424. Qui però c' era una difficoltà. La vite senza fine era calettata direttamente sull' albero del motore Lima, di diametro più piccolo di quello Kato. Inoltre, anche se avessi allargato il foro della vite senza fine, l' albero del motore Kato era troppo corto.
Ho tagliato un pezzo di albero con la vite e tramite un giunto fatto con due tubetti metallici di diametro diverso, l' ho collegato all' albero del motore Kato. Ho allungato l' albero in modo da piazzare il motore più verso il centro e creare il posto per mettere della zavorra vicino all' unico carrello motore.
Ho messo anche un po' di zavorra vicino al carrello con le prese di corrente e così ho potuto eliminare un po' del grosso blocco di zavorra centrale, alleggerendo il tutto senza perdere aderenza. Gli anelli di aderenza su tutte e 4 le ruote motrici sono indispensabili.

Il decoder è un Dz 125 tarato in questo modo:
CV3 = 1
CV4 = 3
CV5 = 90
CV6 = 40
e poi seguendo i consigli dal blog di Danny Turani
CV55 = 128
CV56 = 20
CV57 = 85
che hanno un effetto magico sulla capacità del decoder di reagire e compensare i cambiamenti di coppia resistente. Sarà suggestione, però effettivamente, con questi settaggi, mi sembra che la marcia sia molto più fluida.

L' ultima cosa da fare: la verniciatura. Non ho i colori originali SNCF, però mi sembra che l' argento 56, il blu 14 e il grigio 27 della Humbrol abbiano le tonalita giuste.
Per le decals ho fatto una piccola ricerca su Internet e sono saltati fuori il nuovo logo SNCF e la scritta TGV. Visto che la mia stampante non stampa il bianco, ho fatto un sandwich di due decals mettendone sotto una con il solo fondo bianco dipinto a pennello.
Il risultato finale si può ammirare nelle foto qui sotto. Un incontro alla stazione di Novara?


Tra i modelli Delprado c´è anche la motrice del TGV Duplex, quello con carrozze a due piani. Queste motrici sono però spesso utilizzate anche con le carrozze tradizionali, per cui mi sono affrettato a procurarmene un paio. Attendono solo una meccanica adeguata per poter un giorno circolare sul plastico.

2 commenti:

  1. Ho sempre desiderato un TGV in livrea arancione, ma vedo che anche nella nuova colorazione fa una bella figura.
    Complimenti per la carrozza e per la ripittura!
    Quando poi avrò anch'io unito una paio di moduli, mi diletterò con le CV (per ora rimaste rigorosamente settate di default...)

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  2. Ciao io ne ho uno della bachmann, credo più o meno sia lo stesso a cui manca la motorizzazione, cosa mi consigli di prendere?

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