sabato 22 agosto 2009

La E652

Sulla mia linea del Brennero non poteva mancare una E652, per anni sicuramente la locomotiva più diffusa sui binari reali.

Certamente sono anch' io invidioso delle stupende E633/652 realizzate a partire dalle lastrine fotoincise di Mario Malinverno. Però dopo aver visto sul sito di Giuseppe Risso l' abilità richiesta per richiesta montarne una, ho tirato un sospiro di sollievo per aver comperato da Irmodel una cassa già bella e pronta in resina.
E se non ha la finezza di dettaglio delle fotoincisoni, comunque è ben fatta, con tutte le sue griglie ben in rilievo. E ci sono anche le cornici dei finestrini in fotoincisione, il gancio e respingenti in microfusione e un buon foglietto di decals. Certo, mi avrebbe fatto piacere avere anche le gabbie dei reostati in fotoincisione, ma non si può avere tutto.
Non c' è che da mettere mano all' aeropenna e verniciarla. Per essere sicuro di avere i colori giusti ho usato quelli alla nitro di Fermodellismo.it.
Per la meccanica, ce n' è una già bella e pronta e di ottima qualità: la DF50 Tomix. Trazione e presa di corrente sui due carrelli di testa, quello centrale è folle. Irmodel fornisce anche i dettagli del sottocassa e le fiancate dei carrelli, tutto in resina. Si montano abbastanza facilmente. Bisogna rimuovere un pò di resina verso il centro dei dettagli del sottocassa per non ostacolare la rotazione dei carrelli.

La locomotiva è stata digitalizzata con il solito DZ123. La meccanica ha la solita struttura con due semigusci, ormai ci ho fatto la mano, però è sempre un po' trigoso isolare il motore e trovare il passaggio per fare uscire i fili. In questo case il telaio aveva già una finestra che lasciava liberi i portaspazzola del motore, è bastato fresare due piccole scanalature per far passare i fili.


Per il momento ho montato le decals dei fanali finti, in futuro montero un LED per illuminare dei fanali veri.
Per il settaggio delle CV mi sono regolato così:

CV2 = 8
CV4 = 1
CV5 = 120

e ho ottenuto una marcia dolce e regolare con il solito convoglio di 5 carrozze passeggeri o una decina di carri merci.

domenica 9 agosto 2009

Le SNCF - 3a parte
Le autorails Picasso


Il nome ufficiale è autorail unifiè X3800, ma guardandola si capisce bene perchè è nota soprattutto con il soprannome di Picasso. La cabina di guida in posizione disassata sopra il tetto ricorda la posizione degli occhi in certi ritratti di Picasso.

Queste autorails sono state costruite in 250 esemplari è hanno girato praticamente su tutte le linee secondarie della Francia, tra il 1950 e il 1980. Spesso circolavano in composizione multipla, con anche dei rimorchi al traino.
La Picasso è stata inclusa nella serie di modelli Delprado, ma la mia ha un origine diversa.
Ho trovato la cassa in resina della Picasso e del rimorchio in fondo a uno scatolone nel retrobottega del mio solito pusher. La qualità della riproduzione è veramente ottima, anche se il rimorchio aveva il classico andamento a banana. È bastato fare qualche taglio per allegerire le tensioni e riportarlo in piano.

Non so come queste casse in resina siano arrivate nel negozio del mio pusher, probabilmente l' origine è Transmondia. Per chi si interessa di SNCF in scala N una visita al negozio Transmondia in rue Douai a Parigi, a pochi passi da Pigalle e il Moulin Rouge, è come un pellegrinaggio alla mecca.
Le casse sono state verniciate nei classici colori rosso e crema, i finestrini sono fatti con il Cristal Clear e i respingenti sono quelli di benno su ebay.de. Il piatto dovrà essere rifatto in plasticard nella giusta forma rettangolare invece di quella tonda dei respingenti di benno.
Per la motorizzazione ho fatto uno scambio con quella dell' autorail Caravelle (di cui riparlerò). La Caravelle aveva una meccanica giappo-cinese che con un paio di colpi di fresetta si adattava perfettamente anche alla Picasso, mentre è piú facile adattare la solita Tomytec 06 alla Caravelle che non alla Picasso.La meccanica ha un comportamento ottimo, con il solito decoder DZ123 può tranquillamente fare tutto il giro del plastico a passo d' uomo senza nessun tentennamento, neanche sugli scambi.