mercoledì 28 marzo 2018

ETR 250 Arlecchino 1.a parte 

 

Dopo tanti anni passati ad aspettare nel cassetto, è venuto il turno dell' Etr 250 Arlecchino.
Mi ero procurato 4 modelli della prima cassa del Settebello Delprado, che fortunatamente ha anche un accenno della seconda. Questo moncone è tornato molto utile per arrivare alla giusta lunghezza per le casse 2 e 3, dopo aver eliminato la cabina di guida.

Per la cassa 1 e 4 mi sono limitato ad allargare il parabrezza della cabina di guida e a chiudere un finestrino in corrispondenza dell' intercomunicante.
Per la cassa 2, ho fatto un calco in resina per la porta di accesso mancante e tagliato la sede del pantografo.
La cassa 3 con bagagliaio e cucina richiederà più lavoro, tuttora in corso.



Per la motorizzazione, dopo un paio di esperimenti con risultati scadenti, ho trovato una soluzione che marcia ottimamente sul plastico: i carelli 1 e 3 sono motorizzati ognuno con mezza meccanica Tomytec TM17. I due carrelli avanzati verranno riciclati con un motore di recupero, niente va sprecato. Il decoder è en DZ143 che fornisce 1A ai due motori in parallelo. Ci sono anche due fili di funzione, ad esempio per l' illuminazione interna.



Il passo dei carrelli è 16mm, quindi 2.5 mm più corto di quello che dovrebbe essere. Assolutamente trascurabile e ne guadagna l' inscrivibiltà in curva.
Per il resto del sottocassa ho usato dei vagoni dell' elettrotreno DB della Lima, purtroppo vanno allargati di 1,5 mm per il lungo.
Sul secondo carrello, su cui poggiano le due semicasse, c' è un giunto realizzato in plasticard. Il carrello è recuperato dai vagoni Lima.




Rimane ancora il lavoro per terminare le casse 3 e 4 e la colorazione finale in grigio nebbia e verde magnolia, con le vernici alla nitro di Fermodellismo, ormai introvabili vista la loro tossicità, ma dal risulato insuperabile.
Per le decals, mi sono già procurato quelle di Blaine Bachman


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