Costruire dei modelli di locomotori o vagoni è per me quasi più divertente che farli poi girare sul plastico. E con tutte le nuove possibilità offerte dai modelli Delprado, varie casse artigianali in resina e lastre in fotoincisione, non c'è che da sbizzarrirsi.
In più è abbbastanza facile realizzare dei progetti 100% autocostruiti in resina bicomponente, anche se per adesso mi limito a strutture bidimensionali come le fiancate delle carrozze o dei carri merce.
Per costruire i miei modelli non uso attrezzature sofisticate come frese o torni, o disegni fatti al CAD, ma semplici attrezzi e tecniche apprese in molti anni di pratica con il plastimodellismo statico (gli aeroplanini Airfix per intenderci).
E per motorizzare una locomotiva è sufficiente ricordarsi al legge di Ohm.
Nella foto si può vedere il mio tavolo da lavoro, con la maggior parte degli utensili che uso per realizzare i miei modelli.
L' unico apparato un po' sofisticato e costoso è l' aeropenna a doppia azione con il suo bravo compressore, per poter verniciare a spruzzo. I risultati sono veramente notevoli e fanno la differenza anche per piccoli modelli in scala N.Se non si ha bisogno di fare le verniciature a chiazze mimetiche degli aerei della seconda guerra mondiale, ma solo dare una mano di verde magnolia, anche una semplice aeropenna tipo Badger 350 può andare benissimo, ma il compressore è comunque da preferire rispetto alle bombolette di aria compressa. Prima di comperare il mio compressore, ho usato per anni un apparecchio da aerosol, recuperato chissa' dove.
Il trapanino è una copia cinese del Dremel, a un terzo del prezzo. Corredato ovviamente da una serie di fresette, punte e mole per lucidare.
Molto utile è una superficie piana di riferimento, basta un vetro o come nel mio caso un vecchio specchio. Un riga metallica e un coltello Stanley (assieme al vetro) sono indispensabili per tagliare i fogli di plasticard.
Il saldatore è professionale ma è facile trovarne uno usato. Il tester è uno dei più semplici, di quelli che si trovano al brico center. Anche per il digitale tutto quello che serve è poter verificare che non ci sia un corto circuito, per cui non c' è bisogno di un oscilloscopio differenziale.
Tutto il resto sono attrezzi standard, limette, tracciatori, pennelli, spellafili, mollette, seghetto da traforo, ecc.
Con l' etá la vista non migliora di certo, per cui penso che mi procurerò una di quelle lampade con lente d' ingrandimento illuminata.
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