mercoledì 29 aprile 2009

Digitalizzare la E626 Tibidabo
2. parte - Montare il decoder.


La 626 è una loco vecchio stile, non ci sono circuiti stampati, per cui è facile seguire il percorso della corrente.
Su un lato le ruote strisciano su lamelle che sono collegate al motore.
Sull' altro lato, gli assi delle ruote strisciano sul supporto metallico delle viti senza fine, che a sua volta fa contatto con la vite che fa anche da perno a un carrello e che fa contatto sulla zavorra all' interno. Da qui parte un filo verso il motore.
Bisogna quindi fare molta attenzione a rimontare le ruote isolate dagli assi dalla parte delle lamelle prendicorrente.
Inoltre ovviamente, ci sono i fili dalle due prese aggiunte sui carrelli.

Per interrompere il circuito, bisogna da un lato togliere il filo tra la zavorra e il portaspazzola del motore. Sull' altro lato bisogna dissaldare con estrema cautela la linguetta che collega il portaspazzola con le lamelle che toccano le ruote.

Il posto per il decoder è nella zavorra fatta a vasca da bagno. C' è anche posto per aggiungere ancora un po' di zavorra.


A questo punto i collegamenti sono evidenti.
Filo rosso sul lato delle lamelle prendicorrente, filo nero sulla zavorra.
Filo arancione sul lato destro del motore, filo grigio sul sinistro. Filo bianco e blu alla lampadina.
I fili provenienti dalle prese aggiunte sui carrelli vanno assieme al rosso o al nero, rispettando la polarità.

Ho usato un decoder Digitrax DZ125. Con questi settaggi:
CV3 = 2
CV4 = 4
CV5 = 72
CV6 = 33

ho ottenuto partenze e arresti dolci e una velocita massima in scala (ad occhio).
Adesso la 626 è pronta per trainare il suo merci vecchio stile verso il Brennero.

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